lunedì 25 luglio 2016

ALL'OMBRA DELLA LUNA - Storia di una strega mezzelfa (capitolo 7)

"Una sconcertante scoperta: la verità rivelata"

La notte era da poco trascorsa. I primi raggi di sole, trapelando dalla piccola finestra della stanza, la illuminavano sempre di più. Lumen, desto già da un po’, si alzò dal letto, raccolse i suoi effetti personali ed uscì dalla camera. Si recò nella sala da pranzo della locanda. Lì trovò Jhoanna ad attenderlo per consumare la colazione, che aveva già provveduto ad ordinare. Consumarono il pasto, dopodiché si diressero dall’oste per saldare il conto. Non appena furono pronti, montarono in sella e si misero in cammino per fare ritorno alla dimora del famigerato stregone.

Zulvesh era ad attenderli fuori dalla porta con aria impaziente. <<Era ora che vi decideste ad arrivare!>>
Jhoanna e Lumen si scambiarono uno sguardo attonito. Come mai lo stregone sembrava avere così tanta premura?
I due giovani salutarono lo stregone scusandosi per l’attesa.

Varcata la soglia della porta, Zulvesh li fece accomodare nuovamente nel vecchio studio.

<<Bene, non indugiamo oltre>>. Li afferrò per le spalle portandoli al centro della stanza. Ivi si sedette e principiò a cospargere un miscuglio di polveri ed erbe sul pavimento disegnando un cerchio di rune e simboli magici. Pose al centro di questo un largo recipiente di forma circolare in puro argento e lo riempì con dell’acqua. Ordinò alla coppia di sedersi nei cerchi magici tracciati all’interno di quello principale, dopodiché si posizionò dinanzi alla bacinella.

Jhoanna si scrutò intorno con fare perplesso, quindi si rivolse all’elfo sussurrandogli: <<Voi siete forse a conoscenza di questo genere di rituale, messer Lumen?>>
Il giovine scosse il capo. Pur praticando la stregoneria, non aveva nozione alcuna del suddetto né tantomeno riconosceva molte delle rune tracciate sul pavimento. Le rispose anch’egli a voce bassa: <<in vero, credevo si sarebbe svolto in un modo analogo a quello utilizzato ieri>>. Si rivolse quindi allo stregone: << Potreste darci delucidazioni in merito a codesta procedura, se non vi è di troppo disturbo?>>
Zulvesh annuì e principiò ad esporre loro come si sarebbe svolto il rituale. Siccome in quel momento non erano in possesso di alcun oggetto che potesse far da tramite con quegli eventi passati, sarebbero stati loro stessi, con le informazioni di cui erano a conoscenza, a fare da catalizzatori, grazie alle rune che li circondavano. Dalla piccola borsa appesa alla cintola, estrasse uno specchio, lo strinse fra i palmi delle mani, mormorò un incantesimo e lo adagiò all’interno dell’argenteo recipiente. Versò nell’acqua alcune sostanze e si rivolse ai due giovani: <<Adesso è tutto pronto. Prestate molta attenzione: tenete gli occhi rivolti sull’acqua e le orecchie ben aperte: sarà lì che il passato si mostrerà a noi e nel frattempo verrà anche impresso in quello specchio. Poi vi spiegherò come utilizzarlo>>.

L’atmosfera si fece cupa. Gli sguardi di Jhoanna e Lumen erano fissi sull’acqua. Lo stregone tese le braccia in alto, come a voler cogliere qualcosa che di lì a poco sarebbe caduta dal cielo. Con gli occhi chiusi, pronunziò una formula magica. Le sue mani furono avvolte da una voluta di energia. Aprì gli occhi e poggiò entrambe sui bordi del recipiente; il bagliore avvolse prima la bacinella poi andò a scomparire riversandosi nel liquido al suo interno.

Il pelo dell’acqua cominciò a tremare; dal centro si formarono delle onde che via via andavano espandendosi fino ai bordi del recipiente. L’ondeggiare divenne sempre più lento, fino a che il fluido divenne piatto e grigio. 
Figure sfocate apparvero in superficie, dando mano a mano forma ad un regno elfico. <<Ma è Sijhal!>> esclamò Lumen.
Le immagini avanzarono, passando per le vie del reame giungendo sin all’interno del palazzo reale. Nella sala del trono un anziano elfo, di bianche vesti ammantato, aveva fra le mani qualcosa avvolto in un panno candido. “Ve lo affido”, disse consegnandolo ad uno più giovane. Sul capo di costui vi era una corona finemente decorata. Il re lo ringraziò e accolse l’oggetto asserendo che lo avrebbe custodito anche a costo della sua stessa vita. Passando fra corridoi e cunicoli del castello, giunse in una cripta. Vi entrò e si diresse verso un altare in pietra. La bianca stoffa che avvolgeva il fagotto cadde ai suoi piedi. Scorsero le sue mani posare qualcosa sull’ara. I due giovani spettatori ebbero un sussulto: ciò che il re aveva appena deposto era il Wernyr!

Lo scenario sull’acqua mutò. Prese forma una foresta. Nascosti in una cavità rocciosa, un gruppo di demoni confabulava di un rapimento ed una ricompensa. Uno di loro lanciò un incantesimo su alcuni membri della compagnia: le loro fattezze demoniache lasciarono posto a sembianze umane. Gli altri si allontanarono inoltrandosi nella boscaglia. Una giovane elfa dalle vesti raffinate era intenta a raccogliere erbe officinali, quando d’un tratto si trovò assalita dai balordi di prima. Le sue grida di terrore echeggiarono nella stanza. Degli uomini giunsero in suo aiuto. 
<<Ma…quelli sono i demoni a cui è stato mutato l’aspetto!>>, asserì Jhoanna.

Le immagini ridivennero sfocate poi man mano prese di nuovo forma la sala del trono. Il sovrano abbracciò forte la giovane elfa, mentre le lacrime gli rigavano il viso. Si rivolse poi ad uno dei suoi salvatori. Gli abiti che indossava erano nobili: sulla sua giacca vi era il simbolo della casata di Larkos. Come ringraziamento, gli porse un baule colmo di monete d’oro. “Vi ringrazio Sire, ma non necessito del Vostro denaro. Piuttosto, sembra che custodiate un oggetto dall’inestimabile valore. Quale miglior premio per la vita della Vostra incantevole figliola”. Un ghigno apparve sul volto dell’uomo. “Suvvia, consegnatemi il Wernyr”. Il re trasalì inorridito dinanzi a quella richiesta. Adirato chiamò le guardie, le quali accorsero all’istante arrestando gli ospiti sospetti.

Fuoco e fiamme apparvero sul pelo dell’acqua. I loschi individui, evasi dalla loro cella, si intrufolarono fra i meandri del palazzo. Giunti dinanzi alla cripta, trovarono una porta in ferro battuto protetta da un sigillo. Spezzato il suddetto, corsero verso l’altare sul quale giaceva il prezioso scrigno. “Eccolo finalmente, Thisora sarà fiero di noi!”, affermò uno di essi ridendo malvagiamente. Arraffarono lo scrigno e scapparono via. Corsero senza sosta fino a giungere nel cuore della foresta. I loro compari erano lì ad attenderli. Ripresero le fattezze demoniache. Uno di loro lanciò un incantesimo col quale fece comparire un portale temporaneo. Lo attraversarono scomparendo nel nulla.

L’acqua ritornò limpida. <<E questo è quanto>>. Zulvesh, dopo aver borbottato parole incomprensibili, raccolse lo specchio dal recipiente d’argento frettolosamente.
Lumen e Jhoanna si scambiarono uno sguardo perplesso.
Si alzarono dal pavimento e raggiunsero la scrivania. Dopo che si furono accomodati, lo stregone posò lo specchio sul tavolo, accanto alle lame gemelle di Zarnath. Prese un foglio di pergamena, intinse la nera piuma nell’inchiostro e vi iniziò a scrivere. 

<<Ieri siete giunti da me perché volevate scoprire quale fosse la verità dietro la guerra, tuttora in atto, principiata ben quattro secoli fa fra umani ed elfi>>. Si abbandonò sullo schienale della poltrona ed incrociando le braccia continuò: <<Ebbene, questo vecchio stregone non solo ve l’ha mostrato, ma vi darà anche qualcosa che porrà finalmente fine alla faida>>.

I due lo scrutarono sbigottiti. Data la fama dello stregone, non si aspettavano certo un gesto di magnanimità da parte sua. O forse non lo era?



"Figure sfocate apparvero in superficie, dando mano a mano forma ad un regno elfico. <<Ma è Sijhal!>> esclamò Lumen"

5 commenti:

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  2. Finito ora di leggere tutto ...nn vedo l ora che esca il nuovo capito sono curiosa e con il fiato sospeso spero esca presto 😄

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    1. Ti ringrazio! Sono davvero molto contenta che ti stia piacendo ^_^
      Il prossimo paragrafo è in fase di lavorazione; un po' di pazienza e giungerà a voi lettori :)

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  3. Bellissimo :)
    Ci tieni sempre con il fiato sospeso

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    1. Grazie mille ^_^
      Oh, tenervi col fiato sospeso è proprio ciò che voglio! ^_^

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